Perchè chiedere l’affidamento esclusivo?

La regola generale, in caso di separazione dei genitori, è quella dell’affidamento condiviso che consente ad entrambi i genitori di continuare ad esercitare la propria potestà genitoriale sui figli. Il figlio minore ha, infatti, il diritto di mantenere un rapporto equilibrato con entrambi i genitori e, a loro volta, entrambi i genitori hanno il diritto-dovere di occuparsi dell’educazione e dell’istruzione dei propri figli (art. 337-ter del Codice civile).

Tuttavia, può accadere che uno dei genitori non si riveli “idoneo” ad esercitare il proprio ruolo: per esempio, nel caso di un genitore violento o dedito all’uso di alcool o di droghe; o ancora, nel caso di un genitore che si disinteressi totalmente del figlio. In ipotesi di questo tipo, allora, l’altro genitore può ricorrere al giudice per ottenere l’affidamento esclusivo del figlio ex art. 337-quater del Codice civile.

Cosa si intende per “affidamento esclusivo”?

L’affidamento esclusivo di cui all’art. 337-quater del Codice civile può essere disposto dal giudice, su richiesta di uno dei due genitori, se l’affidamento condiviso è “contrario agli interessi del minore”.

Nelle ipotesi analizzate nel precedente paragrafo:

  • genitore violento;
  • genitore dedito all’all’uso di alcool o di droghe;
  • genitore disinteressato al figlio;

l’affidamento condiviso potrebbe seriamente pregiudicare la crescita del minore.

Il genitore non affidatario, nel caso di affidamento esclusivo, non perde comunque la possibilità di esercitare la propria potestà genitoriale: le decisioni più importanti per il figlio vengono infatti prese da entrambi i genitori.

Inoltre, ha sempre il dovere di occuparsi dell’educazione e dell’istruzione del figlio e, se l’altro genitore dovesse assumere delle decisioni a suo parere “sbagliate”, può anche ricorrere al giudice.

Cosa si intende per “affidamento super esclusivo”?

L’affidamento super esclusivo è una forma di affidamento esclusivo più rigida rispetto all’affidamento esclusivo “semplice”. Per questo motivo, infatti, l’affidamento super esclusivo è anche conosciuto come “affidamento rafforzato”.

Nel Codice civile non vi è un vero e proprio articolo sull’ affidamento super esclusivo: si tratta, infatti, di una tipologia creata dalla giurisprudenza a partire da una nota sentenza del Tribunale di Milano del 2014 (Trib. Milano, sez. IX civ., ord. 20 marzo 2014).

Se nell’affidamento esclusivo il genitore non affidatario conserva un diritto ad intervenire nella vita del figlio potendo decidere (sempre insieme all’altro genitore) sugli aspetti più importanti della sua vita, nell’affidamento super esclusivo anche queste scelte vengono prese in autonomia dal genitore affidatario.

Proprio per la sua rigidità questa tipologia di affidamento può essere disposta dal giudice quando l’affidamento esclusivo “semplice” può seriamente pregiudicare la crescita del figlio minore: per esempio, nel caso di una “grave conflittualità esistente tra i genitori” o, ancora, nel caso di “commissione di reati” da parte di uno dei genitori nei confronti dell’altro (Cass. civ., sez. I, sent. 18559, 22 settembre 2016).

Come ottenere l’affidamento esclusivo di un figlio?

Per poter ottenere l’affidamento esclusivo di un figlio minore è necessario presentare un ricorso al Tribunale civile. A quel punto, sarà il giudice a dover valutare se effettivamente sussistono le condizioni per concedere al genitore ricorrente l’affidamento esclusivo.

Ma la valutazione del giudice sarà effettuata solo e unicamente alla luce dell’interesse del minore: se il giudice riterrà che l’affidamento condiviso possa pregiudicare l’interesse del minore, allora disporrà l’affidamento esclusivo.

Ciò vuol dire anche che l’affidamento esclusivo non può essere utilizzato dal genitore ricorrente come uno “strumento di vendetta” nei confronti dell’altro genitore o, ancora, come mezzo per incrinare il suo rapporto con il figlio. La scelta del giudice, infatti, deve sempre essere fatta alla luce dell’interesse del minore.

L’affido esclusivo e super esclusivo dei figli è una formula eccezionale per regolare una condizione di manifesta carenza o inidoneità dei genitori